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18 02 2014 | Rimini | Mauro (Ncd) sulla ruota abusiva: amministrazione corresponsabile

Martedì, 18 Febbraio 2014

tortora-scuroRimini | Mauro (Ncd) sulla ruota abusiva: Comune corresponsabile

 

“L'amministrazione comunale è corresponsabile dell'abuso edilizio compiuto dai titolari della ruota panoramica”, così commenta il consigliere comunale Gennaro Mauro (Ncd), l’apertura da parte della procura di un fascicolo sulla ruota panoramica di piazzale Boscovich a Rimini intervenendo nel merito di una delibera che gli ex Pdl avevano chiesto fosse ritirata. “Gnassi ha fatto approvare alla sua maggioranza una delibera in cui si concedeva alla società Wheel un permesso a costruire in deroga agli strumenti urbanistici e per giunta rilasciato "in sanatoria", ossia dopo l'esecuzione delle opere”.

 
Spiega Mauro che “l'orientamento della giurisprudenza ci dice che ciò non è possibile. La terza sezione penale della Cassazione con la sentenza 16591/2011 ha precisato che la sanatoria in deroga è un istituto di carattere eccezionale giustificato dalla necessità di soddisfare esigenze straordinarie rispetto agli interessi primari garantiti dalla disciplina urbanistica generale e, in quanto tale, risulta essere applicabile esclusivamente entro i limiti tassativamente previsti dall'articolo 14 del Dpr 380/2001. Il legislatore ha provveduto a circoscrivere i casi in cui ne è possibile l’ applicazione dell'istituto proprio per evitare un suo uso poco accorto dello strumento urbanistico”.


Questo significa, in termini pratici, che “l'amministrazione comunale concedendo un permesso a costruire in deroga e in sanatoria ha compiuto un illegittimo aggiramento dello strumento della pianificazione”, punta il dito Mauro. “Prevedere poi il mantenimento di una struttura che da precaria diventava fissa, e per giunta senza una autorizzazione paesaggistica e un'autorizzazione antisismica ci fa comprendere la sensibilità del centrosinistra per tali temi. Si tratta della solita politica dei due pesi e due misure. Agli operatori balneari sono richieste autorizzazioni paesaggistiche, permessi a costruire, e antisismica, mentre ad altri ci si adopera ai limiti dei paletti posti dalla legge per concedere uno strumento urbanistico che secondo la Cassazione non può essere concesso”.


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